Il mio percorso"Ogni mattina ci sono difficoltà e intoppi da risolvere. L’essenziale è rimanere visionari."
Sono attrice, regista e attualmente co-direttrice della nuova Comédie de Genève.
Ciò che mi appassiona. Presto la Comédie de Genève traslocherà in un teatro ancora in costruzione nel quartiere delle Eaux-Vives. Per la Città di Ginevra si tratta di uno dei cantieri culturali più importanti degli ultimi cento anni. Realizzare questo progetto è davvero entusiasmante. Ogni mattina ci sono difficoltà e intoppi da risolvere. L’essenziale è rimanere visionari. Amo le sfide e cosa c’è di più bello che costruire un sogno? Rendere l’arte accessibile.
Il mio percorso. Mi reputo fortunata di vivere in un’epoca in cui una giuria senza donne è inimmaginabile. Ritrovarmi più volte ad essere l’unica donna mi ha fatto capire che potevo aspirare a un ruolo di leadership. Si trattava di giurie composte da uomini con posizioni sociali importanti e… da me, all’epoca attrice. Per quale ragione avrei dovuto pensare che il mio lavoro non fosse all’altezza? Da quel momento ho deciso di occuparmi di regia e di interessarmi alla direzione di spazi culturali. Posso contare su mio marito e sulla mia famiglia.
Difficoltà, ostacoli? Questo è un lavoro in cui non ci si ferma mai, niente week-end né confini con la vita privata. Bisogna imparare a staccare… e non è sempre facile. Nel mondo francofono sono poche le donne a dirigere spazi culturali. Mi sono candidata in tandem con Denis Maillefer alla direzione della Comédie. Un binomio uomo-donna. Gli ostacoli sono particolarmente insidiosi ed è necessario dare subito fiducia alle donne affinché possano esprimere il loro potenziale. Il mio pregio più grande è la capacità di relativizzare i problemi.
Ciò di cui vado orgogliosa. L’avere esplorato l’universo teatrale da diversi punti di vista: la recitazione, la regia, la pedagogia e oggi la co-direzione di un’istituzione teatrale ginevrina. Penso che credere profondamente in un progetto sia un elemento di coesione e che la sincerità in scena, proprio come nella vita, sia ciò che dà la più grande forza di persuasione. Nutro una grande passione per il teatro e sono convinta che l’arte sia una necessità vitale per lo sviluppo dell’essere umano.
L’art comme outil de construction de soi.
Ma grand-mère paternelle et mon mari.
Toutes les nouvelles d’Anton Tchekhov, Le Maître et Marguerite (Mikhaïl Boulgakov) et Dodeskaden (Akira Kurosawa).
Anne Bisang, ma grand-mère italienne que je n’ai jamais connue mais qui était une femme libre…
Je ne m’attache pas aux objets.
Le vert bouteille
Ne jamais m’arrêter de croire en mes rêves.