Il mio percorso"Mandare avanti un’azienda è difficile, ma ha il suo lato creativo: ogni cantiere, in fondo, è un’opera d’arte."
Dirigo l’azienda di famiglia, la De Stefano SARL, che esiste ormai da oltre 27 anni. Lavoriamo nel settore dell’edilizia e siamo specializzati in rivestimenti per pavimenti e muri.
Ciò che mi appassiona. L’architettura, moderna ma soprattutto antica, gli edifici storici insomma. Costruire o ristrutturare costa, a volte è un investimento a vita: per questo è importante che i clienti si facciano consigliare da professionisti competenti in grado di aiutarli a fare la scelta giusta. Mandare avanti un’azienda è difficile, ma ha il suo lato creativo: ogni cantiere, in fondo, è un’opera d’arte.
Il mio percorso. Non ero affatto destinata a entrare nel mondo dell’edilizia: pensavo si trattasse di un settore poco professionale, dove ci si improvvisa. E poi non volevo passare tutto il tempo fuori casa, ma poter pranzare o cenare con i miei figli, trascorrere con loro almeno una o due ore al giorno. Dato che i miei genitori avevano un’azienda, all’inizio avevo deciso di aiutarli ma solo per poco, mi ero detta. Pian piano però, ho voluto contribuire a migliorare alcune cose, mettere le mie competenze al servizio dei clienti per aiutarli a fare le scelte giuste… E ci ho preso gusto. Inoltre era un lavoro che mi permetteva di stare con i miei figli. Oggi sono grandi e non vivono più con me, ma almeno posso dire di averli visti crescere. A sostenermi ci sono stati i miei genitori e la Fédération française des bâtiments, che ha saputo cogliere l’originalità delle mie posizioni.
Difficoltà, ostacoli? Un grande investimento personale che alla fine rende poco… Sarebbe bello se i progressi fossero più rapidi, e invece eccoci a parlare per l’ennesima volta di eccellenza professionale, di promozione dei mestieri… Mai dare nulla per scontato! A volte è davvero faticoso. Ci sono poche donne nel mio campo. Un problema, forse, è la credibilità. L’edilizia continua a essere un settore di uomini, anche se la presenza femminile è importante perché favorisce lo scambio di idee. Resta comunque un mondo misogino, senza naturalmente voler fare di tutta l’erba un fascio. Se una donna arriva allo stesso livello di un uomo, bene, se invece lo supera i rapporti tendono a incrinarsi. La parità sì, la superiorità di una donna rispetto a un uomo no.
Sono orgogliosa del mio contributo al settore, nel senso che ho cercato di promuovere i mestieri manuali in generale e quelli dell’edilizia in particolare andando controcorrente e imbattendomi in non poche difficoltà. Trovo che nel 20° e 21° secolo i lavori manuali siano stati sistematicamente denigrati, soprattutto quelli nel settore della costruzione. E anche se è soltanto una goccia nel mare perché le cose vanno a rilento, qualche piccolo progresso c’è.
La lecture, j’aime beaucoup l’histoire, l’art, la botanique.
Très bonne question. C’est compliqué car j’ai davantage vécu avec des hommes. Nelson Mandela : il n’a pas gardé de haine, de rancune, il était au-delà de toute la violence qu’il a subie.
Il y en a plusieurs. Le chemin vers la liberté (Nelson Mandela) et par exemple La dolce vita (Federico Fellini), mais je ne suis pas très cinéphile.
Pas dans le domaine professionnel, mais dans la manière de voir et de vivre : Nelson Mandela.
Le baobab parce que c’est un arbre qui pousse très lentement, qui est très grand, qui peut vivre des centaines d’années et qui est très beau. On a l’impression quand on regarde un baobab qu’il nous regarde d’une certaine hauteur, qu’il devine le monde. C’est beau un baobab.
Le bleu