Il mio percorso"Desidero contribuire a un’atmosfera positiva, carica di entusiasmo; la forza di una collettività sta nella condivisione. Comunicare rafforza i legami tra le persone."
Sono una sportiva d’élite: dopo aver partecipato con l’equitazione ai giochi paralimpici di Rio 2016, ora il mio obiettivo è l’atletica a Tokyo 2020. La mia è una carriera atipica: dopo aver studiato management e marketing, sono diventata anche conferenziera, presidentessa dell’Associazione Tout est Possible e autrice.
Ciò che mi appassiona. Aiutare gli altri. Il mio obiettivo è essere fonte di ispirazione, trasmettere l’amore per la vita, io che a 17 anni ho rischiato di perderla a causa di un incidente che mi ha resa parzialmente tetraplegica e ipovedente. Disabili e non, tutte e tutti possiamo realizzarci, porci delle sfide, superare i nostri limiti e fare progressi. Questi valori mi spingono a dare il meglio di me stessa, a sfidare il mio handicap. Dico quello che faccio: in ogni situazione, tutto è possibile. Desidero contribuire a un’atmosfera positiva, carica di entusiasmo; la forza di una collettività sta nella condivisione. Comunicare rafforza i legami tra le persone.
Il mio percorso. Mia madre mi ha accompagnata verso il successo nello sport e questo, per me, è sempre stato fonte di motivazione: in ogni circostanza ho fatto tutto il possibile per realizzare il mio obiettivo sportivo, studiare e lavorare. Posso contare sul sostegno del mio entourage, della mia famiglia, delle mie amiche e dei miei amici, senza dimenticare le professioniste e i professionisti che mi hanno sempre aiutata. Spero di essere stata a mia volta di esempio.
Difficoltà, ostacoli? Nessuno. Mi basta poter dare il mio piccolo contributo per rendere il mondo migliore! Non è tanto come sportiva d’élite che ho dovuto affrontare degli ostacoli, quanto piuttosto come conferenziera: la minoranza femminile, sicuramente in aumento, ha più difficoltà a emergere. È stato soprattutto difficile fare accettare il mio handicap; vorrei contribuire a rompere gli stereotipi legati alla disabilità (minore autorità…).
Più che dei miei successi (studi, diplomi, libro, film…), sono orgogliosa delle esperienze che ho potuto fare dopo il mio ritorno alla vita come, ad esempio, la partecipazione ai giochi paralimpici di Rio 2016, il mio ruolo in seno al consiglio di amministrazione di Handicap International e al comitato dell’Associazione Tout est Possible, di cui sono presidentessa, che accompagna altri sportivi e sportive disabili a raggiungere i massimi livelli.
Le sport, l’entraide associative, humanitaire, de personne à personne et les relations avec les autres.
Ma maman, la plus forte et toutes celles et ceux qui dépassent de vrais défis.
Des histoires réelles, pas un en particulier et des documentaires.
Ma maman, Simone van der Wal. Elle a des croyances fortes et va de l’avant, quoi qu’il arrive. Elle s’est battue pour surmonter les immenses obstacles auxquels elle a fait face.
Mon livre, Pas à pas (Éditions Slatkine).
Le vert, la couleur de l’Association Tout est Possible que j’ai fondée.
Les Jeux paralympiques en athlétisme, ma deuxième carrière sportive dès 2018, après l’équitation.