Gianna Antonia Mina

1958

Direttrice del Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

Situation professionnelle en 2019

"Mi interessa soprattutto il ruolo dei musei all’interno della società contemporanea e nel settore dell’educazione, in una fase in cui le pubbliche istituzioni sono sempre più in difficoltà."

Il mio percorso

Sono storica dell’arte, medievalista per la precisione, e attualmente dirigo il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, in Ticino. Sono anche curatrice di varie mostre e pubblicazioni e membro di diverse associazioni locali e nazionali. Ho presieduto l’Associazione dei musei svizzeri (AMS) per otto anni; attualmente sono presidentessa della Commissione delle Belle Arti del Canton Ticino e membro della Commissione svizzera dell’UNESCO. Mi interessa soprattutto il ruolo dei musei all’interno della società contemporanea e nel settore dell’educazione, in una fase in cui le pubbliche istituzioni sono sempre più in difficoltà.

Ciò che mi appassiona. Ho il privilegio di lavorare nell’ambito della cultura a livello nazionale, di essere a contatto con l’arte e di fare parte di una piccola squadra piena di entusiasmo (quasi tutta femminile). Ho anche il privilegio di poter fare delle scelte e di incoraggiare gli altri a considerare l’eredità culturale patrimonio di tutti. A motivarmi, la bellezza della location che ospita il museo, il carattere peculiare della sua collezione, la libertà di lavorare a progetti artistici originali e stimolanti e la speranza di cambiare, anche di poco, la percezione che la gente ha del museo. Ho inoltre la possibilità di aumentare costantemente le mie conoscenze e di aiutare gli altri ad approfondire le loro.

Il mio percorso. È stata mia madre a parlarmi del posto che occupo attualmente. Mio padre mi ha aiutata a superare i dubbi e le difficoltà iniziali. La persona che mi ha assunta, e che era il mio responsabile all’epoca, è rimasto per me una figura fondamentale fino al suo pensionamento. Mio marito è sempre stato al mio fianco e i miei figli, orgogliosi della loro mamma, pure. Anche il pubblico del museo mi ha apertamente dimostrato di apprezzare quello che faccio. All’inizio della mia carriera i miei superiori, la mia famiglia, le amiche, gli amici, le colleghe e i colleghi non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Oggi, purtroppo, questa solidarietà è in parte venuta meno, soprattutto da quando alla concorrenza tra musei si è aggiunta quella tra i loro direttori attraverso campagne di autopromozione…

Difficoltà, ostacoli? Non poter aumentare ulteriormente la notorietà del museo a causa della sua posizione periferica e dei tagli ai finanziamenti.

Sono orgogliosa di aver trasformato questa villa-museo da «bella addormentata» in un’istituzione dinamica e prestigiosa, di aver trovato modalità per coinvolgere il pubblico, compresi i migranti e i gruppi più emarginati, di cercare di gestire il museo basandomi su valori condivisi, sulla solidarietà con altri musei e su un approccio umano. Sono anche orgogliosa di aver contribuito a ridare fiducia in se stesse ad alcune donne di talento discriminate dal sistema.

Questionario di Proust

Questo riquadro viene presentato nella lingua originale
Other interests beyond work

Classical music, politics and cooking.

People who inspire you

Hannah Arendt and Leonard Bernstein.

A book & a film

Baltic Souls (Jan Brokken) and Ship of Fools (Stanley Kramer).

One or more role models

My parents, and the experience of visiting museums in the UK in the 1980s and early 1990s.

An object

Spectacles

A colour

Red and purple

A dream

To take up Russian and the piano again.