Il mio percorso"Disegnare. Per me il disegno è un modo di comunicare, fin da bambina. In realtà non so se sia una passione o semplicemente la mia maniera di stare al mondo."
Ho la fortuna di lavorare in un settore che mi piace e di disegnare non solo per i miei clienti, ma anche per me stessa. Ho lavorato molto per delle istituzioni, per la stampa e per alcuni musei. Negli ultimi anni ho avuto la soddi- sfazione di presentare le mie ricerche personali in occasione di due mostre.
Ciò che mi appassiona. Disegnare. Per me il disegno è un modo di comunicare, fin da bambina. In realtà non so se sia una passione o semplicemente la mia maniera di stare al mondo. Anche se con gli anni disegnare è diventata un’occupazione vera e propria, mi riesce difficile etichettare come «lavoro» qualcosa senza cui non potrei vivere. Mi sento davvero privilegiata perché posso fare quello che adoro e c’è persino chi è disposto a pagarmi… E in più ho tempo per me! Quella dell’illustratrice è un’occupazione molto flessibile che mi dà una libertà a cui non potrei rinunciare.
Il mio percorso. Ho la fortuna di aver avuto molti clienti, sia donne che uomini, che mi hanno permesso di farmi velocemente un nome e quindi di ricevere fin da subito alcuni incarichi regolari. Un po’ di tranquillità finanziaria aiuta!
Mi trovo in una fase della vita in cui sento che la mia carriera professionale non è più così importante. Certo, sono felice che le mie illustrazioni abbiano successo, così posso mantenermi, ed è bello sapere che ciò che faccio viene apprezzato… Ma, a differenza di quando ero più giovane, ho smesso di inseguire la notorietà, l’approvazione degli altri. E, devo dire, non è niente male! Anche perché così sono più libera di proporre quello che voglio alle persone che seguono il mio lavoro. Chi mi sostiene? I miei amici, naturalmente! Poi ci sono i social media, anche se ultimamente cerco di prenderne le distanze.
Difficoltà, ostacoli? Nel settore dell’illustrazione le donne sono abbastanza numerose. Quanto agli incarichi che arrivano e non arrivano, questo è un lavoro in cui si vive alla giornata. Ostacoli? Sinceramente non saprei… A volte dei clienti ambigui, che ti chiedi se si interessano più alle illustrazioni… o all’illustratrice!
Sono orgogliosa di non essere una fanatica del lavoro e di dare la precedenza al tempo libero rispetto alla carriera e al conto in banca. Per fortuna sono una persona molto disciplinata e produttiva. Grazie alla mia professione posso comunicare agli altri il mio modo di vedere e intendere la vita. Evviva la libertà di parola!
Le dessin, le yoga, la philosophie, la nature, la poésie… C’est un peu cliché, mais c’est de plus en plus vrai.
Toutes les femmes et les hommes qui s’émancipent, ou y travaillent.
De l’Abandon (Eric Baret), Le Maître des Illusions (Donna Tartt), Le Manuel d’Epictète (compilé par Arrien) et Amer Beton (Taiyō Matsumoto), un de mes films cultes… entre autres !
Basquiat, l’Art Brut. Mais aussi l’œuvre de Riad Sattouf (l’Arabe du Futur) ou de Taiyō Matsumoto (Amer Béton).
Des bottines ou quelque chose de brillant trouvé par terre.
Le vert et le pourpre.
Vivre dans une cabane autosuffisante. Quelque chose de bricolé.