Jeanne Mengis

1977

Professoressa all’Università della Svizzera italiana (USI), Lugano

Situation professionnelle en 2019

"Sono soprattutto gli argomenti di ricerca a motivarmi, oltre alla possibilità di lavorare a fianco di colleghe e colleghi che apprezzano quello che faccio e con cui posso realizzare grandi cose."

Il mio percorso

Sono docente di comunicazione organizzativa all’Università della Svizzera italiana (USI) a Lugano, dove dirigo l’Istituto di Marketing e Comunicazione Aziendale (IMCA) che offre due programmi Master e due specializzazioni a livello Bachelor. La mia ricerca verte sul coordinamento interdisciplinare, l’integrazione della conoscenza e i processi innovativi. Mi interessa soprattutto capire come la comunicazione e la materialità (ad es. gli oggetti e lo spazio) plasmano questi processi.

Ciò che mi appassiona. Ho il lusso di poter lavorare in modo molto indipendente: sono io a decidere la forma e il contenuto dei miei corsi e a definire il mio programma di ricerca. In questo modo posso concentrarmi sui temi che mi interessano davvero. Sono soprattutto gli argomenti di ricerca a motivarmi, oltre alla possibilità di lavorare a fianco di colleghe e colleghi che apprezzano quello che faccio e con cui posso realizzare grandi cose.

Il mio percorso è frutto delle persone che hanno creduto in me e mi hanno incoraggiata, delle occasioni che si sono presentate e del lavoro che ho svolto. Tra le persone più importanti ci sono senz’altro il mio supervisore di dottorato, il mio maestro nonché coautore nel Regno Unito, il mio ex capo (direttore dell’Istituto) e mia madre. Tra i momenti decisivi della mia carriera metterei una pausa caffè durante una conferenza, il posto di docente che si è liberato a Lugano e la cattedra che mi è stata offerta alla nascita del mio primo figlio. Le persone care mi hanno sostenuta nella mia carriera anche se sono dovuta andare all’estero per qualche anno. Era rassicurante sapere che, se tutto fosse andato storto e il precario percorso accademico fosse finito su un binario morto, avrei avuto almeno un po’ di sostegno finanziario e affettivo! Infine, il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) mi ha permesso di iniziare a lavorare con i migliori nel mio campo.

Difficoltà, ostacoli? Non posso fare tutto quello che vorrei… Mi piacerebbe trascorrere più tempo con i miei figli, occuparmi di più di mia madre, chiamare più spesso mio padre, vedere amiche e amici. Il lavoro assorbe gran parte del mio tempo. Non ci sono molte donne nel mio campo e i posti chiave spesso sono ancora occupati da uomini che hanno paura delle donne forti e determinate. Le donne vengono ancora spinte a fare carriera come un uomo. In un certo senso fare figli è tuttora considerata una scelta dirimente (quando ero incinta del mio secondo figlio ho sentito un collega che diceva a un altro: «Non riuscirà a fare carriera»). Le mamme che lavorano devono organizzare numerosi aspetti pratici, il che non è semplice.

Non sono particolarmente «orgogliosa» di me in generale. Ci sono situazioni in cui provo una certa fierezza, ad esempio quando le mie studentesse e i miei studenti ottengono il dottorato e fanno carriera universitaria o quando rileggo un mio articolo che finalmente verrà pubblicato e mi dico: «Però, niente male!». Sono orgogliosa quando vedo le mie studentesse e i miei studenti rimboccarsi le maniche e lavorare sodo sui progetti che affido loro. Ma soprattutto sono orgogliosa dei miei due figli e di mio marito.

Questionario di Proust

Questo riquadro viene presentato nella lingua originale
Other interests beyond work

My academic work, the visual arts, dance, poetry and nature.

People who inspire you

Many. Virginia Woolf, Ingeborg Bachmann, Karen Barad, Ann Langley, Judith Butler, Michelle Obama, Angela Merkel, Louise Bourgeois, Meret Oppenheim, Marina Abramovic, Yayoi Kusama, Herlinde Koelbl, Ruth Dreifuss, Anna Karenina, Nicole Kidman, Angelina Jolie, Damla Sönmez, Jacky Swan, my mother, my best friend and several others. Paul Celan, Bruno Latour, Peter Sloterdijk, Wim Wenders, Olafur Eliasson, Paul Klee, Hari Szeemann, Hari Tsoukas, Davide Nicolini, my husband and my father.

A book & a film

Se questo è un uomo (Primo Levi) and Rhythm Is It ! (Thomas Grube and Enrique Sánchez Lansch)

An objet

A piece of driftwood

A colour

Green and violet

A dream

When I was a teenager, I often dreamt of flying over vast landscapes. I’d like to have that dream again.