Il mio percorso"L’approccio e il cammino verso la conoscenza sono più importanti della scoperta."
Sono vicedecana e professoressa ordinaria alla Facoltà di medicina. Tengo corsi a studentesse e studenti del terzo anno sulle malattie infettive i cui agenti eziologici sono virus, batteri e parassiti. Le mie ricerche vertono sulla biologia degli Apicomplexa, parassiti intracellulari obbligati responsabili ad esempio della toxoplasmosi, un’infezione pericolosa per le donne in gravidanza, o della malaria, che ogni anno uccide ancora mezzo milione di bambini in tutto il mondo. Alla ricerca di nuovi target terapeutici, il nostro obiettivo è capire che cos’è che permette ai parassiti di occupare una nicchia all’interno delle nostre cellule e identificare i processi parassitici chiave.
Ciò che mi appassiona. La curiosità di capire, l’emozione di imparare cose nuove e fare scoperte ogni giorno. Il piacere di lavorare in squadra e la passione per la condivisione con giovani con culture e percorsi diversi. L’approccio e il cammino verso la conoscenza sono più importanti della scoperta. Come diceva Gandhi: «La soddisfazione sta nell’impegno, non nel conseguimento».
Il mio percorso. Alla fine degli studi ho preparato una tesi in biologia molecolare all’Università di Zurigo, fatto all’epoca inusuale per una svizzera romanda. Dopodiché sono andata in California per un post-doc. È allora che ho deciso di orientarmi verso la parassitologia. Sono diventata ricercatrice indipendente a Heidelberg e, in seguito, all’Imperial College di Londra, prima di ottenere un posto di professoressa associata all’Università di Ginevra. In questi ultimi anni nuove attività hanno diversificato il mio lavoro di ricerca, come la partecipazione al consiglio di ricerca del FNS e al decanato. Sono esperienze che mi arricchiscono, soprattutto dal punto di vista umano. Con il sostegno del mio compagno di vita, abbiamo seguito la nostra strada cogliendo le occasioni man mano che si presentavano. Certo, il percorso non è stato privo di ostacoli né di compromessi. La famiglia è sempre stata al centro delle nostre scelte senza rappresentare un freno. I nostri quattro figli hanno cambiato Paese, scuola e lingua dando prova di un’incredibile elasticità.
Difficoltà, ostacoli? La mancanza di tempo per altre attività o incarichi. Sono poche le donne nel mio campo.
Sono orgogliosa di contribuire a formare una nuova generazione di scienziate e scienziati appassionati e di aiutarli a trovare la loro strada. Di aggiungere qualche mattone all’edificio della conoscenza.
Famille, montagne, littérature et peinture.
Simone Veil & Nelson Mandela.
Cent ans de solitude (Gabriel García Márquez) et Birdy (Alan Parker).
Le livre
Le(s) vert(s) de la nature
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