Il mio percorso"Ho cominciato a lavorare nel settore finanziario ma poi la mia carriera si è orientata verso il consulting. Ho lavorato con grandi aziende sui temi del management e della gestione del cambiamento."
Sono direttrice regionale delegata ai diritti delle donne. Il mio compito è fare in modo che i servizi dello Stato, le collettività territoriali, il mondo economico e i partner sociali tengano conto della politica pubblica di parità tra donne e uomini. È mia responsabilità prevenire e combattere la violenza contro le donne e garantire pari opportunità professionali (parità di trattamento, accesso alle responsabilità).
Ciò che mi appassiona. La varietà dei campi d’azione, la molteplicità di attrici e attori e le possibili soluzioni. Il mio lavoro contribuisce a una maggiore equità e parità tra le persone e questa è per me una grande fonte di motivazione. È molto stimolante anche l’idea di contribuire a una migliore convivenza e dare un po’ di speranza ai giovani che mi circondano aprendo loro delle porte e offrendo loro nuove prospettive.
Il mio percorso. Sono sempre stata spinta dalla curiosità e dalla passione, dalla voglia di condividere le conoscenze e scoprire nuovi ambiti e attività. Ho cominciato a lavorare nel settore finanziario e, successivamente, ho gestito dei corsi di formazione continua e un centro di formazione per adulti. Poco alla volta la mia carriera si è orientata verso il consulting. Ho lavorato con grandi aziende sui temi del management e della gestione del cambiamento. È così che ho avuto l’occasione di collaborare con i servizi della direzione regionale del lavoro e dell’impiego, ho scoperto l’amministrazione e ho incontrato persone impegnate, con forti convinzioni, al servizio delle politiche pubbliche e del Paese. Questi incontri mi hanno motivata a mettere la mia esperienza professionale al servizio degli altri e a lavorare per la delegazione regionale per i diritti delle donne della Franca Contea. Da 13 anni il mio obiettivo è trasmettere la mia energia, in particolare alle giovani e ai giovani che vivono situazioni difficili, per aiutarli a reagire, a superare gli stereotipi, e offrire loro nuove prospettive. Gli uomini e le donne che hanno voglia di cambiare esistono e sono pronti ad agire con il cuore. Spesso le situazioni di chiusura nascono più da incomprensioni reciproche o tempistiche diverse.
Difficoltà, ostacoli? Le persone refrattarie esistono, bisogna saperlo ammettere e adottare strategie per aggirare le difficoltà. La nostra società porta i segni di secoli di dominazione maschile e trovo che i cambiamenti siano troppo lenti, c’è una certa inerzia. Nel mio ambito ci sono troppe donne perché, appena si parla di parità donna-uomo, gli uomini hanno tendenza a prendere le distanze. Eppure la parità non può essere costruita senza di loro. Sono convinta che sarà possibile raggiungerla solo quando questo tema avrà la stessa importanza per gli uomini e per le donne.
Sono particolarmente orgogliosa di avere permesso alla nostra regione, insieme alla mia collega referente per la parità presso il Rettore dell’Accademia, di distinguersi per il suo impegno a favore della parità ragazze-ragazzi, dell’accesso alle formazioni e alle professioni per entrambi i sessi con la creazione di una rete di referenti per la parità, donne e uomini, nelle scuole, con la realizzazione di programmi innovativi come Sciences et techniques en tous genres, Expédition, Les trophées de la mixité, Orientes express…, con la formazione dei referenti per la parità, con i Séminaires académiques égalité, con la formazione di alcuni insegnanti in stage per la parità ragazze-ragazzi e con Les ateliers du numérique c’est aussi pour elles per le studentesse nel 2019.
Per concludere, sono orgogliosa della mia capacità di innovare e cogliere nuove opportunità. Guai arrendersi! Bisogna sempre guardare al futuro e non smettere mai di avere fiducia nelle proprie capacità.
L’histoire
Simone Veil et Nelson Mandela.
Premier de cordée (Frison Roche) et Les suffragettes (Sarah Gavron).
Mark Zuckerberg dit qu’il ne suffit pas seulement de trouver sa voie dans la vie – la plupart des jeunes aujourd’hui essayent déjà instinctivement de faire ça, explique-t-il. Le défi d’aujourd’hui selon lui est de créer un monde où chacun-e a une raison d’être. «La raison d’être est ce sentiment que vous faites partie de quelque chose de plus grand que vous, qu’on a besoin de vous, et que quelque chose de meilleur va arriver. La raison d’être est ce qui crée le véritable bonheur».
Un pinceau
Le bleu
Remonter le temps.