Esteva Claudia García-Moreno

1957

Medico presso l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Ginevra

Situation professionnelle en 2019

"Ciò che mi appassiona è di mettere fine alla discriminazione e migliorare la situazione di donne e ragazze affinché possano realizzarsi e vivere una vita sana e felice, libere dalla violenza"

Il mio percorso

Sono medico, specializzata in salute pubblica, e lavoro presso il Department of Reproductive Health and Research dell’OMS.

Mi occupo di promuovere politiche e programmi pubblici per affrontare il problema della violenza sulle donne e far sì che la salute sessuale e riproduttiva e i diritti delle donne vengano rispettati. A questo scopo conduco ricerche e raccolgo dati che dimostrano quali strategie funzionano meglio per prevenire e rispondere alla violenza sulle donne, sviluppo standard di salute pubblica e collaboro con i ministeri della sanità per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi per le donne (e i bambini) vittime di violenza e l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva. Ciò che mi motiva è vedere la crescente consapevolezza e determinazione a porre fine alla violenza sulle donne, toccare con mano l’impatto del lavoro mio, delle mie colleghe e dei miei colleghi e dei nostri partner e sapere di essere riuscita, diverse volte, a cambiare le cose.

Ciò che mi appassiona. Mettere fine alla discriminazione e migliorare la situazione di donne e ragazze affinché possano realizzarsi e vivere una vita sana e felice, libere dalla violenza.

Sono sempre più convinta della necessità di lavorare con i bambini piccoli, per renderli più forti, aiutarli ad affrontare traumi e violenze e far sì che crescano come cittadini del mondo sani e pacifici.

Il mio percorso. Ho studiato medicina a Città del Messico e ho svolto il servizio sociale in una zona rurale poverissima e remota dove ho aperto gli occhi sulle limitazioni della mia formazione medica, che non mi permetteva di affrontare i problemi di salute più comuni legati alla povertà. Sono quindi passata alla Universidad Nacional, dove mi sono occupata di medicina preventiva e di famiglia dopodiché, grazie a una borsa di studio del British Council, sono andata in Inghilterra dove ho conseguito un Master of Science in Community Medicine alla London School of Hygiene and Tropical Medicine.

Ottenuto il titolo, sono stata assunta da Oxfam UK e sono andata in Etiopia, che in quel momento si trovava nel mezzo di una guerra e di una carestia. Rientrata in Inghilterra, ho iniziato a lavorare per la Health Unit di Oxfam. Per otto anni ho avuto la possibilità di sviluppare e valutare programmi di salute primaria in Africa e America Latina concentrandomi su salute materno-infantile, HIV e AIDS. Ho così acquisito maggiore consapevolezza dell’impatto della disuguaglianza di genere sulla salute e la vita delle donne, il che mi ha spinta a unirmi a un’organizzazione impegnata nella difesa della salute e dei diritti delle donne e a trascorrere tre anni lavorando alla International Conference on Population and Development (ICPD), un’esperienza che mi ha completamente trasformata. Sono stata assunta all’OMS come responsabile delle attività relative alla salute femminile poco prima della Conferenza di Pechino, in vista della quale ho elaborato il documento programmatico dell’OMS in cui si affermava che la violenza sulle donne era una delle dieci massime priorità di salute femminile e veniva introdotto il concetto di integrazione della dimensione di genere. Ho coordinato lo studio condotto dall’OMS in vari Paesi sulla salute delle donne e la violenza domestica e ho continuato a lavorare su questo tema.

Il sostegno di cui ho bisogno lo trovo nella magnifica squadra di donne con cui lavoro, tutte intelligenti, competenti, impegnate e piene di entusia- smo, nel mio gruppo di amiche e nella persona con cui divido la mia vita.

Sono orgogliosa del lavoro svolto, insieme a numerosi partner, sulla violenza sulle donne, grazie al quale il fenomeno è stato riconosciuto come problema di salute pubblica, e del gruppo sempre più nutrito di giovani donne, alcune delle quali ho contribuito a formare, che si dedicano a questa causa. Sono anche orgogliosa dei miei figli, due persone altruiste e solidali che si impegnano per un mondo migliore.

Questionario di Proust

Questo riquadro viene presentato nella lingua originale
Other interests beyond work

I love walking in the mountains and being out in nature – it brings me peace and calm (and offsets my natural temperament). I also love reading because it takes me to other places, other lives, and different settings and emotions. And I love music of all kinds – from classic and jazz to rock and folk, and everything in between. I love my family and watching my children grow and make their own experiences, learn from them and move forward.

People who inspire you

The many well-known and less-known women who stand up against injustice, speak the truth to those in power and have contributed to making the world a better place for me, my children and for all of humanity. And the men who support them too.

A book & a film

I have had many favourite books over the years. At the moment, I am reading and enjoying the last of the 4 Neapolitan novels by Elena Ferrante. As a child I loved The Sound of Music (Robert Wise). In general, I love films that are based on real people and events, particularly those featuring people who have stood up to – and often overcome – great obstacles and disadvantage. For example, Selma (Ava DuVernay), Suffragette (Sarah Gavron) and On the Basis of Sex (Mimi Leder).

One or more role models

My mother, who had to fight with her father to be allowed to go to university and who managed to have both a career and a family, which was not the norm for her generation.

An object that represents you

A ceramic pot. (I love ceramic pots and would love to collect one from each country I visit, but I stop myself now.)

A colour

Orange/coral or royal blue

A dream

To go walking in the Himalayas and visit near and far-off places (I have a list). I would love to learn to make pottery and to play the piano. And, if there is time left, to write a novel.